Orchestra della Svizzera Italiana, Markus Poschner conductor
NOTE DI PROGRAMMA
Dopo una fertile collaborazione con la Philarmonique de Radio France (2010), la Deutsche Symphonieorchester (2011) e la Gewandhaus di Lipzia (2013), Oscar Bianchi riallaccia un percorso compositivo con l'orchestra sinfonica, questa volta deliberatamente intesa come spazio di significati, espressioni che si sviluppano mediante attraversamenti e soglie. Con l'intento di abbracciare un soggetto di tale vastità, Oscar Bianchi intraprende un ampio ciclo orchestrale basato sull'arte della retorica di cui « Exordium », il brano scritto per l'OSI, ne rappresenta l'ouverture. Abbiamo raccolto una breve intervista a proposito di questo nuovo lavoro:
Perché l’arte della retorica?
Poiché in un periodo di trumpismi e brexitismi, ove la manipolazione mediatica ed il becero populismo corrodono e minacciano la percezione del sensibile, tanto quanto il progresso sociale ed economico, riscoprire la fattualità di un discorso, la possibile lucidità del trasmettere mi sembra oggi più che mai un operazione necessaria, un imperativo morale da perseguire in quanto creatore tanto quanto cittadino.
Ma l’arte della retorica non viene impiegata per convincere le persone a credere ad una determinata tesi in contrasto ad un altra?
Si, ma l’interesse nei confronti di quest’arte è da trovarsi in ciò che sollecita, in ciò che richiede, ovvero nello sviluppo di un senso critico, necessario tanto per costruire quanto per comprendere e discernere un qualsivoglia messaggio. Conflitti mediatici e macro-economici scandiscono nuove epoche e nuove forme di governo, la realtà di oggi si rileva complessa, e lo sarà sempre di più. Solamente grazie all’introspezione ed al senso critico si possono prevenire cecità ed irrimediabili errori di giudizio. La musica, in quanto espressione esistenziale che abbraccia il sociale tanto quanto l’intellettuale, può contribuire a questo processo di consapevolezza attraverso non solo la condivisione di nuove forme di linguaggio ma soprattutto di nuove posture all’ascolto.